Una leva strategica trasversale è quella della promozione della cultura d’impresa. Con questa espressione intendiamo la conoscenza e consapevolezza dell’impatto positivo sulla società data dalla presenza di un dinamico sistema delle imprese che non solo generano e distribuiscono ricchezza ma innovano prodotti e servizi, migliorando la vita di tutti, sono capaci di integrarsi in modo responsabile nel tessuto economico-sociale delle comunità locali e dei territori e sono capaci di farsi carico di obiettivi diversi dal profitto.
“Sul nostro territorio l’impresa manifatturiera ha saputo difendere con orgoglio la propria identità, tentando di superare quella “antropologia negativa” che vuole l’imprenditore come sinonimo di evasore, di inquinatore, di piccolo che non cresce. E abbiamo dimostrato, nei fatti, la possibilità di fare da guida ad una nuova ed affascinante fase di sviluppo centrato sulla qualità e la vicinanza al mercato” (Unione degli Industriale della Provincia di Varese)Alla base di questa cultura d’impresa c’è un sistema valoriale – fatto di onestà, trasparenza e responsabilità – che è parte della tradizione imprenditoriale della Lombardia.
Ed è grazie al contributo degli imprenditori, delle persone che lavorano nell’impresa, della ricerca e dell’innovazione ma anche della passione ed di una grande motivazione e dedizione al lavoro che l’impatto positivo sulla società cresce e si autoalimenta. Cultura d’impresa, dunque, non solo come sintesi di saperi e valori tradizionali ma anche come fonte di crescita e progresso.
In questo scenario Confindustria Lombardia intende, in stretta sinergia con l’analoga area “Impresa e Cultura” di Confindustria e le numerose iniziative delle altre Territoriali in tutta Italia, definire un modello di cultura d’impresa lombardo ed utilizzarlo per alimentare una forte consapevolezza nell’opinione pubblica e nelle pubbliche amministrazioni di questo modello che identificherà in modo chiaro ed efficace la storia, i valori, le vocazioni, gli obiettivi, immagine e identità del sistema industriale lombardo.
Creare e diffondere cultura d’impresa e quindi conoscere davvero il sistema impresa ed i benefici generati, diffondere un clima favorevole, significa a cascata generare una serie di impatti positivi che posso facilitare la sopravvivenza e la crescita di questa componente fondamentale della società e, quindi, prima garantire e poi aumentare gli impatti positivi appena descritti. Per esempio, questa leva strategica è trasversale e sinergica rispetto alla leva strategica del capitale umano: infatti, diffondere cultura d’impresa significa attrarre giovani e talenti verso una carriera d’azienda e quindi rinforzare l’area della formazione. Così facendo si contribuisce alla piena occupazione e a rendere le imprese ancora più competitive.
La diffusione dovrà essere molto impattante e capillare, non solo tra i principali attori economici, nella classe dirigente, ma anche e soprattutto nell’intera società civile.
Di contro, non presidiare quest’area significa che il sentiment generale verso le imprese sia basato su preconcetti o informazioni errate o parziali, che si basano su pochi isolati episodi di malcostume. Che poi conducono a diffidenza, resistenza se non ad aperta opposizione: ai nuovi insediamenti, alle scelte della singola impresa, ecc.
Secondo i risultati di una ricerca Gfk Eurisko (commissionata da Confindustria e articolata su un campione di associati, di piccoli e medi imprenditori e di cittadini non operanti nel settore) la cultura d’impresa dovrebbe aumentare nella pubblica amministrazione, nella politica e nei partiti e nella pubblica opinione in genere. Dalla ricerca emerge la convinzione che la cultura d’impresa debba concentrarsi sullo sviluppo dell’azienda, del territorio in cui opera e del Paese più in generale, contribuendo a stimolare il mercato del lavoro e le risorse umane, creando un circolo virtuoso al servizio di clienti e consumatori.
Una diffusa cultura d’impresa non potrà che generare benefici, ridurre la burocrazia, promuovere l’innovazione e la cultura professionale, favorire la formazione, sviluppare il rigore e l’etica negli affari, promuovere una vera cultura del merito, con un ruolo forte dell’Università nella promozione della cultura d’impresa.
In sintesi, comunicare meglio e valorizzare al massimo l’identità delle impresa e i suoi valori: fare al meglio il proprio lavoro quotidiano, puntare su giovani, università e coinvolgimento all’interno della società civile.
Di seguito qualche esempio delle iniziative che possono essere intraprese in questo ambito, la definizione dei programmi specifici avverrà in coordinamento con gli stakeholder.
I. Definizione del modello di cultura d’impresa
La prima parte da sviluppare sarà la definizione delle caratteristiche principali del modello di cultura di impresa lombardo, uno story telling il più aderente possibile alla realtà ma anche ad un modello aspirazionale. Un modello di cultura d’impresa, quindi, proiettato verso il futuro che presenta grande attenzione a rispetto e valorizzazione delle risorse, soprattutto di quelle umane, a creatività e innovazione; una cultura d’impresa, dunque, come sinonimo di lungimiranza e dedizione e apertura al dialogo e alle esigenze dei consumatori che, sempre più informati, consapevoli ed esigenti, prediligono le aziende che sanno dialogare.
II. Comunicazione
E’ successivamente indispensabile che il modello di cultura d’impresa non rimanga confinato nelle ricerche e nei documenti, ma venga comunicato e condiviso - in momenti dedicati - con tutti i soggetti operanti al nostro interno, sia come Confindustria Lombardia che come sistema Confindustriale lombardo. La comunicazione è, infatti, una leva strategica indispensabile per il successo di qualsiasi attività e, per rivelarsi davvero efficace, occorre che sia indirizzata all’interno prima che al suo esterno. Un team partecipe e consapevole dei valori contribuirà infatti ad una maggiore diffusione della cultura d’impresa. E in tale ottica la motivazione e la partecipazione emotiva del personale è fondamentale per poter trasmettere un’immagine positiva anche all’esterno.
III. Iniziative / azioni
Diverse sono le iniziative già in essere organizzate da Confindustria, e supportate dalle associazioni territoriali. In particolare:
In questo contesto Confindustria Lombardia si propone come soggetto catalizzatore affinché le buone prassi vengano estese a tutti i territori attraverso un’azione diretta di lobby verso Regione Lombardia e, più in generale, verso le istituzioni. Il ruolo di Confindustria Lombardia sarà quindi quello di intermediario tra le iniziative organizzate a livello nazionale e i territori, oltre che come pivot e coordinatore delle diverse iniziative di sensibilizzazione e promozione della cultura d’impresa organizzate dalle associazioni territoriali al fine di esprimere, attraverso un lavoro di sintesi e di valorizzazione delle diverse peculiarità territoriali, una forte identità lombarda identificando nuovi sistemi di espressione e diffusione. Questo percorso, declinato in azioni concrete, dovrà essere condiviso, valorizzato e amplificato a livello mediatico con le associazioni datoriali.
‘L’impresa come elemento che crea coesione e arricchisce il tessuto sociale di un territorio, contribuendo al suo benessere’ è il principio che guiderà Confindustria Lombardia in una serie di attività per diffondere la cultura d’impresa:
Il tutto supportato dalle associazioni territoriali ma soprattutto con la sponda fondamentale degli stakeholders: per diffondere la cultura d’impresa, sradicando in maniera definitiva la cultura anti impresa, è infatti necessario il supporto di enti locali, amministrazione regionale, associazioni attive sul territorio e think tank.
Gli Stakeholders: Associazioni Territoriali socie di Confindustria Lombardia, Confindustria, Regione Lombardia, Unione Europea, Amministrazioni locali, Think tank, Società civile, Università e Scuole.