Due anni fa ho assunto la Presidenza di Confindustria Lombardia in un momento estremamente particolare in cui il mondo imprenditoriale lombardo e l’intero nostro sistema esprimevano in modo chiaro un’esigenza di cambiamento. Abbiamo identificato in questa necessità una vera e propria sfida, un progetto che prevedeva sia cambiamenti nel breve periodo, sia l’identificazione di strategie di lungo periodo.
“Un Paese è competitivo nel momento in cui le imprese che operano sul suo territorio sono in grado di competere con successo nell’economia globale mentre assicurano al cittadino medio standard di vita elevati e crescenti” (Michael Porter)Alla base di tutto, un macro obiettivo: stabilire una strategia per l’intero territorio - inteso non più come somma di province e neppure come sola città metropolitana, ma come macroregione inserita in un contesto europeo – per sviluppare la manifattura d’avanguardia, in grado di trainare grandi e piccole imprese, e affrontare in maniera competitiva il passaggio all’Industria 4.0. Da qui è nata l’esigenza di impostare un Piano Strategico che metta a sistema e valorizzi tutto il bagaglio di idee e contenuti che il sistema Confindustria nel suo complesso esprime sul nostro territorio e, pur nel rispetto delle singole specificità territoriali, integrando e incanalando le eccellenze e le peculiarità di tutti gli shareholder verso quattro macro temi declinati in quattro progetti speciali: promozione della Cultura d’impresa, sviluppo e rinforzo dei Cluster lombardi, Capitale umano e Formazione professionale, Internazionalizzazione e Network europei.
Il piano strategico #Lombardia2030 rappresenterà la bussola della nostra attività negli anni a venire ma, soprattutto, auspichiamo che serva ad orientare le scelte dei nostri stakeholder: la Lombardia del futuro nasce da scelte corrette, attraverso un utilizzo strategico e oculato delle risorse, e affonda le radici in territori sempre più competitivi inseriti in uno scenario globale. E il Sistema Confindustria Lombardia, con il presente documento, vuole dare il suo contributo nella consapevolezza che, nel nuovo scenario economico globale, da soli non si va lontano. Per questo motivo tutti gli attori in campo, pubblici e privati, amministratori e portatori d’interessi, devono avere una capacità di visione e programmazione che non solo vada oltre il presente ma sappia suonare un unico spartito.
Ringrazio per il lavoro svolto i Professori Fernando Alberti e Emanuele Pizzurno dell’Institute for Entrepreneurship and Competitiveness dell’Università LIUC, che ci hanno affiancato in questo percorso, il Prof. Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison, che ha elaborato per noi un focus sul tessuto produttivo lombardo che trovate all’interno del documento, e il contributo prezioso del Centro Studi di Confindustria Lombardia nella persona del Prof. Luca Paolazzi.
Alberto Ribolla